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BLACK WIDOW
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CLIVE JONES - CREDITS: PHIL FROM AGONY BAG OFFICIAL WEBSITE
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MING (R.I.P.)

Sinceramente, quando quel malato di Bruno mi ha comunicato che c'era la possibilità di intervistare Clive Jones, prima mi sono parato il fondoschiena da scherzi di cattivo gusto, poi, quando ho realizzato che il pazzo che mi aveva telefonato non mi stava tirando la bufala del millennio, allora mi sono emozionato come un bambino! Clive è stato il flautista dei fondamentali Black Widow, gli autori del capolavoro dark-prog "Sacrifice". Impossibile descrivere quei solchi analogici… A differenza dei violentissimi Black Sabbath, che privilegiavano l'attacco frontale, il sound dei Black Widow era etereo, raffinato e incredibilmente evocativo, pura magia nera! Clive inoltre è stato fondatore e leader di un gruppo che ogni appassionato di shock rock dovrebbe conoscere: gli Agony Bag. Una band tanto trasgressiva quanto sfortunata, che era riuscita a creare un sound originalissimo, un punk glam teatrale assolutamente avanti con i tempi. I concerti degli Agony Bag erano esperienze uniche, la band creava uno spettacolo degno del "Rocky Horror Picture Show" a base di mascara, sangue e sesso. Clive Jones insomma può essere considerato come una leggenda del rock! Ai microfoni di The Rock Explosion Clive si è dimostrato loquace, gentile e disponibilissimo. E pensare a tutte quelle pseudo rock stars arroganti e spocchiose! Hey, il capo mi ha appena ri-telefonato, dice che ce ne stiamo andando in vacanza, ora sta elencando una serie di nomi! Meglio che faccia finta di non conoscere la personale black list del The Rock Explosion headquarter!

Grazie a Phil dell'Agony Bag Official Website per avere averci permesso di pubblicare alcune fotografie di sua proprietà.

Nuclear Breaker Nuclear BreakerNuclear BreakerNuclear BreakerNuclear BreakerNuclear Breaker

Benvenuto su "The Rock Explosion" Clive. Cominciamo parlando del passato più remoto della tua carriera, del il periodo in cui vi chiamavate Pesky Gee!: che ricordi conservi di allora? Com' era la scena underground inglese in quegli anni?
Gli esordi dei Pesky Gee! come soul band risalgono al 1966 circa, quando ci trovavamo a suonare abitualmente in un club di Leicester, il Nite Owl, ogni sabato. Lì incontravamo anche grandi personaggi che arrivavano da tutto il Paese. Ricordo che suonammo con Mary Wells, The Temptations, e anche con The Syn, che poi avrebbero dato vita agli Yes. Ci divertivamo un sacco e le cose ci andavano benone. Erano i tempi in cui le bands si facevano chilometri e chilometri di strada da un posto all'altro, i tempi in cui solo i ragazzi che facevano parte di una rock band portavano i capelli lunghi, quindi all'epoca era facile riconoscere un musicista. I Pesky Gee! furono scoperti a Warrington da un compositore di nome Malcolm Rabbit. Aveva scritto una canzone, che era appena uscita, per un gruppo chiamato Curiosity Shoppe. Una volta venne a vederci suonare e ne rimase molto colpito. Così il giorno dopo si presentò con la canzone "A Place Of Heartbreak". Malcolm aveva anche un manager a Londra, Patrick Meehan, al quale ci presentò procurandoci un contratto e uno studio di registrazione. Incidemmo un intero album in sole 4 ore. Lì però vollero che il nostro primo singolo fosse un vecchio pezzo dei Vanilla Fudge, "Where Is My Mind", e, con grande delusione di Malcolm Rabbits, "Heartbreak" sarebbe diventato il relativo B side. Una storiella divertente è legata all'uscita dell'album. Il nostro manager chiamò la label (Pye) per ricordare di aggiungere il punto esclamativo alla fine del nome della band. Ma si verificò un malinteso, e così il nostro primo album uscì con il titolo Exclamation Mark (punto esclamativo, N.d.T.). Quando il CD venne ristampato dalla Sanctuary Records, mi venne promesso che questa volta non avrebbero dimenticato il punto esclamativo alla fine di Pesky Gee!, e ho il piacere di dirti che in effetti la parola è stata mantenuta.

Se non sbaglio con la fuoriuscita di Kay Garret i Pesky Gee! diventarono i Black Widow. Che fine ha fatto Kay? Aveva una voce splendida…
Non è del tutto esatto. Kay se ne andò quando noi già ci chiamavamo Black Widow. Ha registrato l'album "Return To The Sabbat" che originariamente era solo un demo album di "Sacrifice". Era una cantante superba, e ci siamo divertiti tanto assieme. Poi ha incontrato un batterista, Terry Abbs, e si è sposata. Ma so che vorrebbe tornare a cantare, e mi piacerebbe moltissimo lavorare di nuovo con lei e con Kip, con il quale sono tornato in contatto dopo 35 anni. Adesso nemmeno lui canta più da professionista, ma so che ha una sua casa discografica, e può darsi che torni a lavorare con me per il mio progetto di musical intitolato "Metal Heart". Kip ha vissuto a Londra per molti anni e si è sposato due volte. Credo che abbia un figlio e una figlia.

"Sacrifice" è una pietra miliare dell'hard rock e del dark. Perché, a tuo avviso, nonostante il vostro potenziale e le vendite incoraggianti di "Sacrifice" i Black Widow non sono riusciti realmente ad esplodere?
"Sacrifice" è un ottimo lavoro, ma i Black Widow hanno avuto una tale sfortuna! L'album è uscito per la stessa label (CBS) e lo stesso giorno in cui è uscito il best seller di Simon and Garfunkel "Bridge Over Troubled Water", un album che andò così bene che per settimane la label non ha fatto stampare più nulla, così il nostro lavoro passò decisamente in secondo piano. Poi, quando la gente andava nei negozi a chiedere l'album di magia nera, si vedevano rifilare roba dei Black Sabbath, con i quali molti ci confondevano, tanto più quando il nostro stesso management si cominciò a occupare anche di loro. Inoltre saremmo dovuti partire per qualche data negli Stati Uniti, ma proprio allora Charles Manson commissionò quella sfilza di omicidi legati in qualche modo alla magia nera e questo contribuì a fermare il nostro tour e anche a bloccare le vendite di "Sacrifice". Poco dopo i Black Sabbath sarebbero sbarcati proprio negli States e per i Black Widow non ci fu storia.

Com'erano Jim Gannon e Kip Trevor (chitarrista e cantante dei Black Widow)? Da più parti sono stati descritti come personaggi egocentrici e irascibili…
Posso solo dire che avevano cominciato a credersi delle divinità, e a trattare il resto della band, me compreso, come merda. Furono loro a portare la droga nel gruppo e a disfarsi di tutti quelli che osavano contestarli. Erano assolutamente al di fuori da ogni concetto di professionalità e rovinarono la band. Kip si è scusato con me qualche anno fa, ma continuo a essere dell'idea che se avessimo lavorato come si deve tutti insieme nei Black Widow, avremmo davvero potuto entrare nel grande music bizz.

Dopo "Sacrifice" avete deciso di lasciare in disparte l'occulto e di passare a tematiche più terrene. E' stata una decisione collettiva?
Ecco, anche per questo dobbiamo ringraziare Kip e Jim, che volevano cambiare e lasciarsi alle spalle la magia nera. Io e Clive Box, ovviamente non eravamo affatto d'accordo. Jim credeva che così, invece, avrebbe potuto dimostrare di essere un grande chitarrista. Si rivelò una mossa sbagliata, e i successivi lavori targati Black Widow non eguagliarono mai le vette raggiunte da "Sacrifice".

Qualche anno fa è stato pubblicato "Black Widow IV", una raccolta di brani inediti del 1972 e 73. In diversi brani alla voce compare un fantomatico Rick E., chi è costui?
Quando Kip se ne andò per lavorare su un progetto con Jim (più tardi scoprimmo che si trattava di versione degli stessi Black Widow, pronta a creare show a base di magia nera appositamente per gli USA), demmo il via alle audizioni per un nuovo cantante. Il tipo che scegliemmo era un ragazzo americano, Rick E, vero nome Rick Prince. Prima militava in una band statunitense chiamata Plum Nellie. Rick è rimasto con noi per soli 6 mesi, perché poi ci siamo sciolti. Ma era un grande vocalist. L'ho ritrovato via internet di recente e ho scoperto che dopo l'avventura con noi, era stato il cantante dei Twisted Sister prima che arrivasse Dee Snider. Mi ha anche mandato un CD con dei pezzi suoi. Davvero un bel lavoro, credo che non abbiamo valorizzato troppo le sue capacità quando è stato con noi. Sarebbe strano se lo invitassi a partecipare al mio progetto "Metal Heart"? Per quanto riguarda l'abum che hai menzionato, si tratta di una raccolta di demo di pezzi che speravamo di far uscire, ma è rimasta per 35 anni nella mia stanza assieme all'album "Return". Un amico e grande fan dei Black Widow uscì di testa quando scoprì che avevo le uniche due copie esistenti di questi album, e, siccome era anche il proprietario della Mystic Records, eccoti spiegata l'uscita di "Black Widow IV".

Cosa hai fatto nel periodo tra il 1974 e il 1979? Sei sempre rimasto nel campo della musica?
Aspetta, fammi pensare… ho passato due anni con l'intento di entrare a far parte di un'altra band, ma non è che ci tenessi poi più di tanto. Nel 1977 circa, mi ritrovai con Clive Box, il batterista dei Black Widow e insieme abbiamo dato vita agli Agony Bag.

Veniamo quindi agli Agony Bag. Come sono nati?
Dunque, come ho già detto gli Agony Bag sono nati grazie a me e a Clive Box. Nei Black Widow suonavo sax o flute, ma in realtà avrei sempre voluto essere la voce solista. Sono sempre stato capace di fare il front man, così quest' occasione non potevo lasciarmela scappare. Quando vidi Bruce proprio in occasione di una mia audizione, capii subito che doveva fare parte degli Agony Bag. Clive e io volevamo che la band creasse shows meravigliosi e selvaggi, sai, dopo i Black Widow dovevamo per forza essere qualcosa di grande!

Chi erano Bruce Clulely (chitarra) e Geoff Beavan (basso) prima di entrare negli Agony Bag? Hanno avuto esperienze con altre bands?
Sì, erano stati in altre bands, ma nulla di importante. Adesso Bruce suona con i DPM, mentre Geoff suona per Deisel Park West, che ha sfornato alcune hits qui nel Regno Unito. Purtroppo Geoff ha il cancro alla gola, ma al momento sta ancora abbastanza bene, e, dopo diverse operazioni, mi sta aiutando anche lui con "Metal Heart".

Che cosa significa Agony Bag? Come mai avete scelto un nome così strano?
Clive Box e io abbiamo scelto il nome ispirandoci a una pubblicità che vedevamo qui in Inghilterra, in cui si vedeva una sacca di zucchero che veniva a forza infilata in uno stomaco.

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Il vostro look era assolutamente oltraggioso. Immagino che questo vi avrà causato parecchi problemi con la stampa e con la censura…
Non proprio per la verità. Ma una volta in occasione di un live radio show, ci venne chiesto di vestirci in maniera decente, come se fossimo davanti a una platea vera e propria, ma ovviamente non raccogliemmo l'invito e ci presentammo come al nostro solito, facemmo quello che dovevamo fare. Non avremmo cambiato look per niente al mondo. Sono certo che siamo stati la prima e unica band a fare davvero sesso on stage, ma stranamente nessuno ha mai cercato di impedircelo o di fermarci, e pensare che non sempre lo facevamo con le ragazze! Quando dovevamo pubblicizzare un nostro spettacolo, usavamo andare in giro per strada agghindati nei nostri costumi, e ci divertivamo un sacco.

Parlaci ancora un po' dei vostri spettacoli. So che erano molto trasgressivi…
Bè, come ti ho anticipato poco fa, creavamo fantastici live shows con gli Agony Bag, facevamo molte cose alquanto strane. Io comparivo di solito coperto si sangue, questo perché spesso entravo sul palco scivolando spettacolarmente sulle ginocchia nude, ma dopo un po' avevo le ginocchia più dure dello show bizz! (risate, N.d.T.). E per quanti non lo sapessero, avevamo anche due ragazze, The Bagettes, (Sue e Maggie), che restavano in topless sul palco alla fine di ogni show. Era sempre complicato fare sesso con Sue e nel frattempo succhiare la mazza altrui, ma in genere me la cavavo sempre abbastanza bene.

"Feelmazumba", pubblicato nel 2001, dalla Black Widow Records, è semplicemente una raccolta di demos o deve essere considerato come un "unreleased album"? Qual è il significato che si cela dietro un monicker tanto strano?
"Feelmazumba" è una delle canzoni che ho scritto e non posso svelartene il significato, perché è speciale per noi, lo conoscono solo i 4 componenti degli Agony Bag, e, anche se adesso la band non c'è più, non posso rivelarti niente.
Parlaci del testi di "Rabies Is A Killer" (poi ripresa dai Death SS), di "Nursery Crimes" e in generale delle liriche di "Feelmazumba"... Che temi trattano?
"Rabies Is A Killer" è stata anche rifatta da un'altra band italiana, i Taxi, che riproporrano anche una cover di un'altra mia canzone sul loro prossimo CD. "Rabies" ci venne in mente durante il nostro viaggio verso la Germania, perché il traghetto era tappezzato di posters che riportavano: Rabies is a killer = beware (l'idrofobia uccide = attenzione, N.d.T.) Per quanto riguarda i temi delle canzoni, "Nursery Crimes" per esempio è un gioco di parole su Nursery Rhymes (filastrocche per bambini, N.d.T.), io ho solo cambiato il testo per renderlo più malizioso. "White Stick" parla di un uomo non vedente, mentre "I Can" riguarda le cose che non riesci a fare e "Golden Shower Passer" è incentrato sulla pratica sessuale del pissing. Tutti argomenti adatti alle famiglie, eh?

Chi sono i musicisti che più ti hanno influenzato? Insomma da dove avete preso spunto per creare lo stile, originalissimo e inimitabile, degli Agony Bag?
I musicisti che hanno esercitato una certa influenza sulla mia arte non sono propriamente del tipo che ti potresti aspettare. Mi sono sempre piaciuti i Motown e Junior Walker è il mio sassofonista preferito. Poi trovo stupendi le musiche di Burt Bacharach e i testi di Hal David, mi ammaliano le voci di Dionne Warwick e Dusty Springfield, che sanno davvero cosa vuol dire interpretare una canzone. Per quanto riguarda le bands, mi piacciono King Crimson, Vanilla Fudge, Arthur Brown, Free… insomma mi sono lasciato ispirare da moltissimi artisti per diverse ragioni. Come producer il mio eroe è Phil Spector, un vero innovatore, che però era miglia e miglia distante da produzioni heavy o progressive.

Credi che nel 1980 gli ascoltatori fossero pronti per apprezzare lo stile provocante degli Agony Bag?
Purtroppo penso di no, altrimenti avremmo riscosso un successo di gran lunga superiore. Conosco poche bands innovative come lo furono sia Black Widow sia Agony Bag. Ecco perché ancora oggi ci sono gruppi che coverizzano i nostri pezzi, come i tedeschi Nachfalke, che hanno rifatto "Your So Wrong", una canzone dei Black Widow che scrissi ben 35 ani fa. E' bello sentire altre band che realizzano covers dei tuoi pezzi, il più delle volte anche fin troppo simili alle versioni originali. A volte vorrei che le rifacessero modernizzandole un po'!

Penso che in quegli anni la musica avesse un' impronta molto più creativa e "libera" rispetto ad oggi dove, tranne rari casi , sono le leggi di mercato a regnare... Almeno, questa è una mia impressione. Secondo te cos'è cambiato nel mondo del music biz da questi tempi ad oggi?
Oh bé, questa sì che è una domanda difficile. A essere sinceri, concordo con te, sono davvero pochi gli artisti che oggi riesco ad apprezzare. Le bands non sono più quelle di una volta, sia che vadano in tour sia che si rinchiudano in una sala di incisione. La pop music è stata distrutta da tutti quegli approfittatori e quegli individui terribili che gironzolano per il music bizz. Pochi artisti sanno intrattenere e proporre qualcosa di veramente originale, sia dal punto di vista del sound sia da quello delle idee. Per un po' ho creduto che se il mondo della musica fosse migliorato, sarebbero migliorati anche i musicisti, ma evidentemente mi sbagliavo. Mi ritrovo ad ascoltare dei grandi personaggi che dal vivo non sanno reggere una nota, sebbene abbiano delle hits in classifica finisco col dimenticarmi le loro canzoni subito dopo averle ascoltate. E' molto noioso.

C'è qualche possibilità che gli Agony Bag tornino ad esibirsi dal vivo, possibilmente anche in Italia?
Lo spero, sto giusto portando a termine un nuovo cd degli Agony Bag che include vecchi pezzi e qualche inedito. Nessuno dei componenti del gruppo è presente, a parte me, ma sono contento lo stesso del risultato. Ho chiamato a suonare con me dei musicisti tedeschi che già ci seguivano durante i nostri tour in Germania. Alcune canzoni le ho scritte col mio cane di nome Ming, e una in particolare, "Evil Clock", l'abbiamo scritta proprio l'11 settembre. Purtroppo il povero Ming è venuto a mancare l'anno scorso. Non credo che esista qualche altro musicista che scriva canzoni con un animale, ma credetemi, ti danno davvero una marcia in più. Ah a proposito, non è stato Ming a scrivere "Rabies Is A Killer"(ride, N.d.T.) Secondo te ci potrebbe essere la possibilità di riportare in vita anche i Black Widow?

Se non erro i Pesky Gee! erano molto amici di una band anch'essa molto votata ai temi dell'occulto: i Demon Fuzz. Puoi dirci qualcosa su questa misteriosissima band?
In realtà ti stai sbagliando, è vero che personalmente conosco i Demon Fuzz, ma non li abbiamo mai incontrati né mai suonato con loro.

Ooops! Che impressione ti fa essere spesso citato come fonte d'ispirazione da bands contemporanee? All'inizio della tua carriera avresti mai pensato di diventare un punto di riferimento per alcune delle nuove leve? Sai, sarei proprio curioso di sapere se nel panorama attuale ci sono alcune bands che stimi particolarmente o che al contrario non riesci proprio a sopportare...
E' bello sapere di essere fonte di ispirazione per bands e artisti anche al giorno d'oggi. Ammiro molto i vostri Death SS, infatti comparirò sul loro prossimo album. Steve Sylvester lavora davvero molto bene e spero un giorno o l'altro di fargli una bella sorpresina presentandomi inaspettatamente sul palco durante un suo show. Per quanto riguarda invece le bands che proprio non sopporto, bè, sarebbero troppe da elencare, e non sarebbe carino farlo da parte mia, ma…no, no, non posso! (ride, N.d.T.)

Quali sono gli albums che porteresti con te in un'isola deserta?
Accidenti, anche questa è una domanda difficile, perché ce ne sarebbero così tanti! Un album live di Dionne Warwick, così potrei cantarci su e mantenere in forma le mie corde vocali. Un altro album con tutte le hits di Phil Spector, perché adoro tutte quelle vecchie canzoni con alle spalle un'eccellente produzione. Poi mi porterei dietro anche i Black Sabbath, se mai avessi bisogno di una buona dose di heavy metal. E poi ancora una compilation di hits disco anni '70, per le volte in cui potrebbe venirmi voglia di ballare attorno al mio albero di palma. E i 98 Degrees per quando avrò voglia di sentire solo pure armonie pop. E non credi che dovrei portare anche il disco che mio padre registrò negli anni '50, intitolato "Song Of The Rose"? E' un po' graffiato per la verità. Oh, dimenticavo che adoro il Natale, anche se mio papà morì proprio il giorno di Natale, ma qui in Inghilterra escono un sacco di album natalizi, ecco un cd con la raccolta di tutta sta roba andrebbe benissimo!

Quali sono i tuoi progetti futuri? A quando il seguito di "Feelmazumba"?
Bene, come ho realizzato il seguito di "Feelmazumba", spero anche di riuscire a pubblicare un nuovo album dei Black Widow, su cui magari potrebbero comparie alcuni dei componenti originari. In questo momento sto scrivendo un musical con alcuni colleghi a Londra, una sorta di nuovo "Rocky Horror Show". I pezzi sono quasi pronti e sono già stato in studio per le registrazioni, tutto materiale assolutamente nuovo. Il titolo provvisorio è "Metal Heart", ma potrebbe cambiare. Steve Sylvester potrebbe cantare la titletrack. Io farò la parte del "Dr Pesky", un nome con cui sono già noto in Inghilterra, e anche in Canada, dato che lì è uscita una mia release firmata con questo nome proprio l'anno scorso. Non posso raccontarvi la trama, ma c'è una buona possibilità che i protagonisti siano i Black Widow. Direi che ho parecchio da fare in questo periodo, ma è fantastico continuare a fare ancora musica dopo tutti questi anni!

Quali sono i tuoi hobbies, quando non sei impegnato con ciò che riguarda la musica?
Non è che abbia molto tempo per gli hobbies; potrei trascorrere intere giornate in un vecchio negozio di dischi, alla ricerca di album e rarità di ogni tipo. Poi amo ovviamente anche scrivere canzoni. Per il resto, è sempre stato un mio desiderio comparire in un film porno, sai, finché funziona ancora tutto a dovere…nessuna offerta?

Grazie Clive l'intervista è finita, vuoi salutare i fans italiani e i lettori di The Rock Explosion?
Grazie a te per l'intervista! Le mie risposte potrebbero sembrarti un po' matte, ma almeno sono oneste. Per tutti quelli che volessero scrivermi, possono farlo all'indirizzo smackmanagement@aol.com, e io cercherò di rispondere personalmente a ognuno. E poi avrei un appello: se qualcuno dei vostri lettori avesse assistito al tour che i Black Widow tennero in Italia nel lontano 1972 con gli YES o conservasse qualche foto di quell'evento e mi volesse contattare, gliene sarei grato. Ne approfitto per augurare a tutti voi un'esistenza felice e spero di venire a trovarvi in Italia un giorno. Love to you all!

Intervista realizzata da Andrea Zazzarini
Traduzione e supervisione di Margherita Realmonte

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